VITA DELLA BEATA ALEXANDRINA MARIA DA COSTA
25 febbraio 1949)
Parla dell’Eucaristia, che è prova di amore infinito, che è l’alimento delle anime.
Di’ alle anime che mi amano, che vivano unite a me durante il loro lavoro; nelle loro case, sia di giorno che di notte, si inginocchino spesso in spirito, e a capo chino dicano:
Gesù, ti adoro in ogni luogo dove abiti Sacramentato, ti faccio compagnia per coloro che ti disprezzano, ti amo per coloro che non ti amano, ti do’ sollievo per coloro che ti offendono. Gesù, vieni nel mio cuore!
( 30 marzo 1904 – 13 ottobre 1955 ) RICHIESTE E PROMESSE DI GESU’
fatte alla Beata Alexandrina Maria da Costa messaggera dell’Eucaristia Promessa fatta il 25 febbraio 1949
Fa sapere in mio nome che: A quanti faranno bene la Santa Comunione, con sincera umiltà, fervore e amore per i primi 6 giovedì consecutivi e passeranno
un’ora di Adorazione davanti al mio Tabernacolo in intima unione con me, prometto il Cielo.
Di’ che onorino attraverso l’Eucaristia le mie Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia Sacra Spalla, così poco ricordata. Chi al ricordo delle mie Piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali, ha la mia promessa che saranno accordate, a meno che non siano di danno per la loro anima. Nel momento della loro morte condurrò con me la mia Santissima Madre per difenderli.
25 febbraio 1949)
Parla dell’Eucaristia, che è prova di amore infinito, che è l’alimento delle anime.
Di’ alle anime che mi amano, che vivano unite a me durante il loro lavoro; nelle loro case, sia di giorno che di notte, si inginocchino spesso in spirito, e a capo chino dicano:
Gesù, ti adoro in ogni luogo dove abiti Sacramentato, ti faccio compagnia per coloro che ti disprezzano, ti amo per coloro che non ti amano, ti do’ sollievo per coloro che ti offendono. Gesù, vieni nel mio cuore!
Questi momenti saranno per me di grande gioia e consolazione. Quali crimini si commettono contro di me nella Eucaristia!
“Venga ben predicata e ben propagata la devozione ai Tabernacoli, perché per giorni e giorni le anime non mi visitano, non mi amano, non riparano… Non credono che io abito là”:
“Voglio che si accenda nelle anime la devozione verso queste prigioni d’Amore… Sono tanti coloro che, pur entrando nelle Chiese, neppure mi salutano e non si soffermano un momento ad adorarmi”.
“Lontano dal Cielo, lontano da Gesù sono tutti coloro che sono lontani dal Tabernacolo… Oh, se fosse ben compreso il Tabernacolo! Il Tabernacolo è la vita, è l’amore, è la gioia, è la pace. Il Tabernacolo è luogo di dolore, di offese, di sofferenza: il Tabernacolo è disprezzato; il Gesù del Tabernacolo non è compreso”.
“Io vorrei molte guardie fedeli, prostrate davanti ai Tabernacoli, per non lasciarvi accadere tanti e tanti crimini!”
“Mi chiedano tutto quanto vogliono stando alla mia presenza, davanti al Tabernacolo: è da lì che viene il rimedio per tutti i mali”.
Alexandrina, vivendo gli ultimi tredici anni di vita di sola Eucaristia, senza alimentarsi più, Gesù le spiegò il motivo:
“Faccio in modo che tu viva solo di me per mostrare al mondo il valore dell’Eucaristia, e ciò che è la mia vita per le anime… Parla alle anime, figlia mia, parla loro del Rosario e dell’Eucaristia! Il Rosario! Il Rosario! Il Rosario! L’Eucaristia, il mio Corpo e il mio Sangue!”