Via Crucis con Alexandrina Maria Da Costa
PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte.
“Pilato lo diede nelle loro mani perché fosse crocifisso; presero dunque Gesù e lo
condussero via” (Gv 19,16).
Vedo e odo la grande moltitudine che a una voce senza pietà per me grida chiedendo la mia
crocifissione. Le mie orecchie odono scandire: Muoia! Muoia! Sia crocifisso! Muoia! Sia
crocifisso! Quali urla, quelle della folla! Ricevo la sentenza di morte.
SECONDA STAZIONE: Gesù è caricato della croce.
“Ed egli, portando su di sé la croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico
Golgota” (Gv 19,17).
E’ tale il peso che mi sento sprofondare sotto terra. Non porto solo la croce, ma il mondo
intero: pochi amici, quasi solo nemici, quasi solo nemici!
TERZA STAZIONE: Gesù cade per la prima volta.
“Guardai attorno e nessuno che mi aiutasse; attesi ansioso e nessuno che mi sostenesse” (Is
63,5).
Cado sotto il peso della croce. Mi sembra di perdere la vita. Perderla per dare la vita a tutti mi
dà tanta forza: riprendo a camminare.
QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua Madre.
“Gesù vide la Madre lì presente” (GV 19,26).
Mi viene incontro la mamma, ci guardiamo intensamente. Io cammino sempre. Con me ella
pure cammina, guidata dal mio sguardo che le ha ferito il cuore e l’anima… Non trascino
solo la croce, ma anche il dolore di lei.
QUINTA STAZIONE: Gesù è aiutato dal Cireneo.
“Or mentre lo conducevano al patibolo, presero un certo Simone di Cirene e gli posero
addosso la Croce” (LC 23,26).
Ad ogni passo mi sembra di spirare. Vogliono qualcuno che porti la Croce. C’è chi la porta,
non per amore, ma forzato. Ma io gli dispenso tanto amore. Mi viene tolta la Croce, ma io
sento come se ne portassi il peso.
SESTA STAZIONE: La Veronica asciuga il Volto di Cristo.
“In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei più piccoli, l’avete fatta a
me” (Mt 25,40).
Mi viene incontro una donna che ha compassione del mio dolore. Con quale delicatezza e
amore mi pulisce il volto intriso di sudore, di sangue, di polvere! Il mio volto e l’amore del
mio cuore restano impressi nella tela.
SETTIMA STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta.
“Consegnò la sua vita alla morte, e fu annoverato tra i malfattori” (Is 52,12).
A metà del cammino grave è la caduta. Le labbra mi si aprono sanguinanti e baciano la terra
che, ingrata, mi ferisce. Gli sguardi dell’anima mia si estendono sull’umanità.
OTTAVA STAZIONE: Gesù parla alle donne piangenti.
“Figlie di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri
figli” (Lc 23,28).
Mi seguono alcune donne. Piangono amaramente. Le guardo con compassione e mormoro
loro: “Non piangete per me, ma per voi. Le vostre colpe sono la causa dei miei dolori”.
NONA STAZIONE: Gesù cade per la terza volta.
“Quasi esanime a terra mi ha ridotto; già mi vanno accerchiando i cani in frotta” (Sal
22,17).
E’ il mondo, è il cielo contro di me: cado. Di nuovo il furore degli aguzzini mi strascina con
forza. Ma dal mio cuore, sgorga solo amore e solo compassione per loro.
DECIMA STAZIONE: Gesù viene spogliato delle vesti.
“Divisero le sue vesti, tirarono a sorte la sua veste per sapere a chi di loro dovesse
toccare” (Mt 15,24).
Mi spogliano con tanta furia da strapparmi brandelli di carne: quali dolori violenti! Esser
spogliato in pubblico! Sono molte le risate di scherno! La mamma vuole coprirmi col suo
manto.
UNDICESIMA STAZIONE: Gesù viene crocifisso.
“Fu crocifisso insieme ai malfattori, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra” (Lc 23,33).
Mi distendono sulla Croce. Porgo io mani e piedi per essere crocifisso. E’ un abbraccio eterno
alla Croce, all’opera della redenzione.
DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore sulla Croce.
“Quando Gesù ebbe preso l’aceto esclamò: Tutto è compiuto! Poi, chinato il capo, rese lo
spirito” (Gv 19,30).
Si fa buio sul Calvario. “Padre, pedona loro, che non sanno ciò che fanno”. “Padre, Padre
mio, persino Tu mi hai abbandonato? !” “Figli miei, ho sete di voi!””Madre mia, accetta il
mondo, è tuo: è figlio del mio sangue, è figlio del tuo dolore”. “Tutto è compiuto” “Padre, a
te consegno il mio spirito, è per te il mio ultimo sospiro”.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto dalla Croce.
“E Giuseppe d’Arimatea prese il corpo e lo avvolse in un bianco lenzuolo” (Mt 27,59).
La Madre, con Gesù morto tra le braccia! L’amore portò Gesù a dare la vita. La Mamma
continua la missione, la stessa missione d’amore: amare noi come Gesù.
QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto nel sepolcro.
“Giuseppe lo mise in un sepolcro scavato nella pietra, dove nessuno ancora era stato messo”
(Lc 23,53).
L’amore unito alla grazia, unito alla vita divina, trionfò sul dolore e sulla morte. Fu un essere
umano che soffrì, una vita divina che vinse.
Preghiamo: sopra il popolo che ha commemorato la morte di Cristo tuo Figlio, nella
speranza di risorgere con lui, scenda, Signore, l’abbondanza dei tuoi doni: venga il perdono e
la consolazione, si accresca la fede e l’intima certezza della redenzione eterna. Per Cristo
nostro Signore. Amen.
Preghiamo anche per le intenzioni del Papa: Pater, Ave, Gloria