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L’Anticristo, secondo Maria
Valtorta, sarà un eminente
uomo di Chiesa
di Francesco Lamendola
Quella di Valtorta (nata a Caserta, ma
da genitori lombardi, il 14 marzo 1897 e morta
a Viareggio il 12 ottobre 1961) è stata una
vicenda patetica, affascinante,
ma assai controversa; ella ha avuto
estimatori e detrattori agguerriti: è stata ritenuta
una santa da
alcuni, una falsa mistica da altri; un timido tentativo di
beatificazione, appena accennato dai Servi di Maria
(il suo direttore spirituale era stato un
servita, padre Romualdo Maria Migliorini), si è arenato
quasi subito, e, allo
stato dei fatti, non sembra vicina, e nemmeno probabile,
una sua riapertura.
Inchiodata a letto dal 1934 e sino alla fine dei suoi giorni,
per ventisette anni;
Personalità strana, commovente, sublime per certi aspetti,
quella di Maria Valtorta;
come Teresa di Lisieux – della quale, giovanissima, aveva
letto la vita – ella
si convinse che la sua vocazione fosse quella di offrirsi
in espiazione per il
male del mondo e visse la sua lunga e dolorosa infermità
come un atto di amore
a Dio nei confronti di tutte le anime bisognose d’aiuto.
Basterebbe già questo
per farci comprendere che ci troviamo al cospetto di un’anima
a eletta, qualunque cosa si pensi della autenticità delle sue
visioni e delle sue rivelazioni; neppure la notizia della
condanna ufficiale della Chiesa, giunta quasi quand’ella si
trovava alla fine della sua vita e delle sue tribolazioni,
valse a turbarla più di tanto, dal momento che da anni ella
viveva come risucchiata in un’altra dimensione. Bisogna anche
aggiungere che la condanna stessa arrivò alquanto inattesa,
dopo che Pio XII in persona aveva espresso un giudizio
lusinghiero a proposito degli scritti della mistica, che gli
erano stati privatamente sottoposti; e dopo che sia padre Migliorini,
che l’assisteva costantemente, sia alcuni studiosi e teologi, ai quali si era
domandato un parere, avevano affermato di trovare i concetti espressi
negli scritti della Valtorta perfettamente conformi all’ortodossia cattolica.
Nel corso delle sue visioni, o meglio, nel corso delle sue esperienze di voci interiori, di Gesù
specialmente, ma anche dello Spirito santo, della Madonna e dell’Angelo custode, alle quali
seguirono le visioni di quanto udito, Mara Valtorta si imbatté anche nella tremenda figura
dell’Anticristo, di cui parla il Libro dell’Apocalisse e che si manifesterà sul limitare degli
ultimi tempi, prima della grande prova cui verrà sottoposta la Chiesa e del Giudizio universale,
che la seguirà di poco. È un argomento tenebroso e inquietante, e, nondimeno, dal quale
un credente non può prescindere, perché coinvolge il dovere di mantenersi sempre vigile e
pronto a saper cogliere i segni che ne riveleranno la comparsa; di esso ci siamo già alcune volte
occupati (cfr. i nostri articoli: «L’Anticristo ebreo e il misterioso “katéchon”, elementi chiave
dell’apocalittica cristiana» ed «è Nerone l’Anticristo raffigurato nella “bestia che sale dal mare”
dell’Apocalisse», pubblicati sul sito di Arianna Editrice, rispettivamente,
il 03/02/2009 e il 13/04/2012, indi ripubblicati su «Il Corriere delle Regioni»).
Ma vediamo cosa dice la Valtorta, servendoci, per la bisogna, delle osservazioni svolte
da padre Livio Falzaga, il noto direttore di Radio Maria.
Scrive, dunque, Livio Fanzaga nel suo libro «Dies irae. I giorni dell’Anticristo» (Firenze,
Sugarco Edizioni, 1997, pp. 81-84):
«Ma ecco il fatto nuovo, un elemento culturale interessante, un’ipotesi da tener
comunque presente (perché tutti noi evidentemente abbiamo anche il diritto di sapere
cosa pensano gli altri, poi saranno i fatti a dire chi avrà ragione chi avrà torto): secondo
Maria Valtorta l‘Anticristo non è un uomo politico laico, ma è un uomo molto religioso; non è uno che
nasce fuori della Chiesa e la perseguita; è uno che, nato all’interno della Chiesa, la tradisce,
e come Giuda vuole sostituirsi a Cristo (è una delle teorie forse meno note, ma comunque più
inquietanti, che Giuda volesse prendere il posto di Cristo). L’elemento nuovo di Maria Valtorta è
questa identificazione dell’Anticristo con un uomo religioso; addirittura con un principe della Chiesa,
uno che era una stella nel firmamento della Chiesa; uno che aveva raggiunto una grandissima vita
spirituale, ma che, sedotto da Satana, ha tradito e quindi pervertendo se stesso ha cercato di
pervertire la Chiesa. È una identificazione dell’Anticristo totalmente diversa da quella che ci
propongono Soloviev e Benson. Leggiamo una pagina famosa dai “Quaderni” del 1943 pubblicati
dal Centro Editoriale Valtortiano (p. 147): Maria Valtorta aveva chiesto a Gesù chi fosse
l’Anticristo e Gesù, in un suo “dettato”, le risponde (naturalmente, preciso ancora una
volta che è la Valtorta ad affermare che queste parole sono di Gesù; io non mi pronuncio
in merito, ciò che mi interessa è il testo): “Quello che voi vivete in questo momento
(siamo nel 1943) sono soltanto i precursori di colui che ho detto potersi chiamare
negazione, male fatto carne, orrore, sacrilegio, figlio di Satana, vendetta, distruzione…
e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione. Ma egli non è ancora”: quindi i vari
Hitler e Stalin che dominano la scena mondiale nel ’43 sono soltanto i precursori di colui che sarà
chiamato con quella serie di nomi che designano l’Anticristo.
Ma chi sarà esattamente questo Anticristo? Ecco che cosa scrive la Valtorta:
“Sarà persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano,
ma un astro di una sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del nemico (cioè Satana),
conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame
dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento”.
Quindi è un’importante persona ecclesiastica, un astro della Chiesa. Naturalmente questa
persona, sia detto con molta chiarezza, non potrà mai essere il papa – perché il papa è il
vicario di Cristo, quindi non può essere l’Anticristo: questo è poco ma sicuro. Dunque,
è un uomo di grande prestigio nel mondo ecclesiastico, il quale ha raggiunto già le vette
della santità: ha l’umiltà, ha la fede, ha la castità, ha la povertà; ma Satana, il nemico che
non ci dà tregua fino all’ultimo istante, lo lusinga con la promessa dell’esaltazione, ed egli cede.
In fondo Satana promette a questo astro della Chiesa quello che promise a Gesù nel deserto: Gesù
nel deserto vinse, ma non è detto che tutti noi vinciamo questa tentazione,
possiamo anche perdere. E così, questo astro, questa personalità di altissimo grado e
di elevata santità nella Chiesa, lusingato da satana, volgerà in vizi diabolici le sue virtù
evangeliche; soprattutto, imitando Lucifero, “il suo padre di elezione”, vorrà essere simile a Dio,
pretenderà di essere Dio al posto di Dio. Infatti, il testo della Valtorta continua dicendo: “Meno
pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di
Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato”.
Naturalmente noi non possiamo vedere esteriormente questa caduta, questa metamorfosi del cuore.
La perdita della fede e il tradimento di questo astro nel firmamento di Dio saranno ben camuffato,
ma il cielo che li vede inorridirà.
Si può trovare un parallelo a questo annuncio della Valtorta nel romanzo di Benson,
dove un cardinale tradisce e svela che il papa, unico sopravvissuto dopo che Roma
era stata distrutta, è nascosto a Nazareth. Benson quindi, pur identificando l’Anticristo
in un grande politico, Felsemburgh, introduce nella vicenda anche questa figura del Giuda
novello, che però è un personaggio di secondo piano. Invece per Maria Valtorta questo “astro nel
firmamento di Dio” sarà proprio l’Anticristo in persona. “Lucifero – leggiamo sempre nel testo
della Valtorta – per superbia divenne il maledetto e l’oscuro. L’Anticristo, per superbia di un’ora”,
cioè per una breve ovazione mondiale, “diventerà il maledetto e l’oscuro dopo essere astato un
astro del mio esercito Si tratta dunque di un santo pervertito, è chiaro che appartiene
all’ambito religioso, è un ecclesiastico. Siamo in presenza di brani di letteratura estremamente
interessanti; con ciò non voglio dire che avverrà realmente così. Quello che avverrà,
lo vedremo – qui sulla terra e in cielo – quando avverrà; a noi interessa conservare la
fede e basta. Nella visone della Valtorta, Satana, per premiare l’Anticristo, di essere passato
dalla sua parte, gli darà tutti gli aiuti necessari e tutti gli strumenti infernale per governare,
per dominare, per diventare il padrone del mondo; gli darà tutte le potenze che usava lui per
conquistare mondo. E attraverso l’Anticristo tutto il mondo passerà sotto la signoria di Satana.
L’Anticristo porterà a Satana tutti gli uomini: “A premio della sua abiura che scuoterà i cieli
sotto un brivido di orrore, e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che
susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso la chiave
del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalancherà del tutto perché ne escano gli strumenti
di orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione,
dimodoché da loro stessi invochino Satana come loro re e corrano al seguito dell’Anticristo,
l’unico che potrà spalancare le porte dell’abisso per farne uscire il re dell’abisso, così come
il Cristo ha aperto le porte dei cieli per farne uscire la grazia e il perdono che fanno degli
stessi uomini dei simili a Dio e re di un regno eterno in cui il Re dei Re sono io“.
Ed ecco l’impressionante potere che Satana dà all’Anticristo, allo stesso modo che il
Padre dà ogni potere a Cristo (cfr. Mt 18, 8; ricordiamo che secondo la Valtorta è Gesù
che sta “dettando” e quindi parla di sé in prima persona): “Come il Padre ha dato a me
ogni potere, così Satana darà ad esso ogni potere e specie ogni potere di seduzione per
trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalla febbre delle ambizioni come lo è esso, loro
capo. Ma nella sua frenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti di Satana e
cercherà altri aiuti nei nemici di Cristo, i quali, armati di armi sempre più micidiali, quali la
loro libidine verso il male li poteva indurre a creare per seminare disperazione nella fede,
la aiuteranno sinché Dio on dirà il Si basta e li incenerirà col fulgore del Suo aspetto”.
È un testo tremendo – comunque sempre meno tremendo del testo di Paolo (2 Tess 1-12) – dove
la Valtorta ci presenta l’Anticristo come un ecclesiastico che passerà dalla parte di Satana,
che avrà da Satana l’estremo aiuto e che ricorrerà anche ai nemici di Cristo. Di più non dice
la Valtorta, che anche in altri testi ripete le medesime cose.»
Secondo le “voci” e le visioni di Maria Valtorta, dunque, l’Anticristo non sarà un laico,
ma un religioso, un membro eminente della gerarchia cattolica; e, per di più, un
personaggio apprezzato e ammirato per le virtù morali, per la fede, la povertà e, quasi,
la fama di santità. Padre Fanzaga, da parte sua, si dice colpito da questa possibilità, ma
nega recisamene che possa trattarsi di un papa, con la motivazione che il papa è il vicario
di Cristo in terra, un alter Christus, e dunque, secondo lui, non potrà mai accadere che
proprio egli sia l’Anticristo.
Quanto a noi, vorremmo avere la sua stessa sicurezza; ma non ci sembra che,
sotto il profilo teologico, si possa sostenere una cosa del genere. Il papa, dal punto di vista
morale e spirituale, è pur sempre un uomo come tutti gli altri, e non è affatto vero che
sia garantito preventivamente da qualsiasi possibilità di caduta. Tutti gli uomini possono
peccare, perché tutti possiedono il libero arbitrio e tutti sono soggetti alle tentazioni del
Diavolo: come ricorda lo stesso padre Fanzaga, ciò è accaduto anche a Gesù Cristo; pertanto
non si vede perché un papa dovrebbe godere di un privilegio che nemmeno Cristo ha riservato
a se stesso (cfr. il nostro precedente articolo: «Le tentazioni di Cristo nel deserto racchiudono
tutto il mistero della storia», pubblicato su «Il Corriere delle Regioni» il 27/07/2007; e, prima
ancora, «Gesù ha concepito la propria missione come una lotta contro il Demonio», pubblicato
sul sito di Arianna Editrice in data 03/12/2014).
Opinare diversamente, significa incorrere nel medesimo errore in cui cadde Pio XI allorché,
a proposito dei “segreti” ricevuti da Suor Lucia a Fatima, da parte della Madonna, pare abbia
commentato che, se si fosse trattato di rivelazioni autentiche, forse il primo a ricevere
avrebbe dovuto essere lui, confondendo il ruolo di capo della Chiesa con il possesso dei doni
mistici che Dio dà secondo i suoi disegni, senza tener conto delle gerarchie ecclesiastiche o
di altri fattori estrinseci (cfr. il nostro articolo: «Come si spiega il rifiuto di Pio XI a esaudire
la richiesta della Madonna a Suor Lucia», pubblicato su «Il Corriere delle Regioni» il 25/05/2015).
Sia chiaro che, da parte nostra, non stiamo affermando, o insinuando, che l’Anticristo sarà un
papa; stiamo solo dicendo che nessun essere umano è immune dalla tentazione, e che qualsiasi
essere umano, anche il più pio e il più devoto, potrebbe incarnare l’Anticristo. Tuttavia, non
è affatto necessario pensare alla figura di un papa; potrà essere chiunque.
Piuttosto, c’è un’altra riflessione da fare, partendo dalla visione di Maria Valtorta, che noi
prendiamo – al pari di padre Fanzaga – come una semplice ipotesi, una mera possibilità. Ella era
convinta che l’Anticristo sarà un uomo eminente nell’ambito della religione cristiana; sta di fatto,
però, che la religione cristiana sta arretrando ovunque, si sta sgretolando, non tanto sul piano dei
numeri (la crescita della popolazione nei Paesi cattolici extra-europei compensa, quantitativamente,
il calo sia delle nascite, sia della fede, in Europa e in Occidente, anzi, porta il saldo in attivo a livello
mondiale), quanto sul piano spirituale. Il cristianesimo, e, più specificamente, il cattolicesimo
(del protestantesimo ci si può chiedere cos’abbia ancora di cristiano, oggi), si sta svuotando
dall’interno, sta cessando di credere in se stesso, di conservare la propria identità; sta
diventando una cosa diversa, una religione vaga e confusa, impregnata di relativismo e inquinata
dal modernismo, che dubita ormai del trascendente, che non coltiva la spiritualità, ma insegue le
mode effimere del mondo, sforzandosi di stare “al passo coi tempi” e illudendosi, così, di
conservare una certa presa sulla società, mentre sta solo affrettando la propria estinzione.
Sta diventando una religione possibilista e agnostica, che fa perno sull’uomo e non su Dio;
che percepisce se stessa come una delle tante proposte “spirituali” esistenti (anche se di spirituale
hanno ormai poco o nulla), non più vera delle altre, ma una fra le molte, al pari delle altre,
che dubita di se stessa, che pensa di doversi far perdonare il fatto di esistere, e annacqua
il più possibile il discorso su Dio, sull’anima e sull’aldilà, e si concentra, invece, come se quella
osse la sua autentica missione, sull’impegno sociale, per aumentare la “felicità” sulla terra e per
combattere le “ingiustizie”: vedendo, come tali, non solo quelle che lo sono realmente, e che
derivano da una errata impostazione dei rapporti umani, ma anche tutte le forme di
limitazione all’espansione illimitata degli appetiti individuali, del soggettivismo esasperato,
dell’edonismo più egoistico.
Ebbene: se il mondo, e specialmente l’Occidente, si vanno scristianizzando, e se il cristianesimo
sta implodendo moralmente al proprio interno, ad opera delle sue stesse dinamiche, come mai
l’Anticristo sarà una figura eminente del mondo cristiano, e, forse, un alto dignitario della
Chiesa cattolica? Non è questa una contraddizione? Una possibile spiegazione è che, a un
dato momento, si assisterà ad una “rinascita”, ma assai più apparente che reale, del
cattolicesimo; che il cattolicesimo tornerà di moda, sedurrà le masse; e che codesto personaggio,
uscito dal suo seno, affascinerà il mondo, trascinerà milioni di persone, e specialmente giovani.
Non sarebbe forse questo il capolavoro del Demonio: assestare il colpo decisivo alla Chiesa e
alla verità cristiana, per opera di un uomo di Chiesa, o, in ogni caso, di un cristiano di
comprovata fede, da tutti ammirato quale perfetto esempio di cristianesimo incarnato?
E non sarebbe ciò conforme allo spirito di questi nostri tempi, così propensi al giudizio facile e
superficiale, così assuefatti a lasciarsi impressionare non dalla verità, ma da ciò che fa rumore,
che colpisce l’immaginazione, che piace a fior di pelle, senza una analisi approfondita e senza
una esigente domanda di coerenza?
Gli uomini della società odierna hanno bisogno di star, non di autentici maestri; non
vogliono fare la fatica di pensare, e, tanto meno, di impegnarsi personalmente: vogliono,
semmai, dei modelli da imitare, già belli e pronti, e che richiedano il minimo della riflessione
e del sacrificio individuale.
Il cristianesimo odierno sta andando appunto in tale direzione: basta vedere quei preti,
quei vescovi, quei teologi, ma anche quelle suore, che cercano il massimo della visibilità per
andare incontro ai gusti più corrivi delle masse, per richiamare l’attenzione non sull’autentico
messaggio cristiano, ma sulle loro persone. Hanno contratto anch’essi la malattia mortale della
modernità: la tirannia dell’ego; farebbero qualsiasi cosa per strappare un applauso, ma sono
anche abbastanza ipocriti da dire che lo fanno per amor di Dio e al servizio di Lui. Dicono di
voler riportare le masse a Dio; però, di fatto, le stanno allontanando da Lui, e, piuttosto,
le stanno sospingendo verso il Diavolo. Pazzi o traviati, si stanno comportando come il
pifferaio di Hamelin: guidano masse di ciechi verso l’abisso. Non stanno elevando le anime
verso il Cielo; ma, a forza di indulgere alle umane debolezze, di giustificare le umane fragilità,
di accarezzare e vezzeggiare tutti i desideri, tutti gli istinti, tutti i capricci, le stanno facendo
affondare nella palude dell’Inferno.
Eppure, l’Anticristo avrà fama di santità. Anche questo non sarebbe cosa nuova.
Di Pelagio, uno dei peggiori eresiarchi dei primi secoli del cristianesimo, si diceva
che fosse un prete di grande reputazione per l’austerità della sua condotta di vita.
Anche san Pio X, nell’enciclica “Pascendi”, mise in guardia contro la fama di austerità
e quasi di santità che avvolgeva i subdoli esponenti della nuova eresia, il modernismo.
Il modernismo è una forma di pelagianesimo: è l’eterna tentazione dell’uomo, la superbia
intellettuale travestita da umiltà. La vera umiltà cristiana non risiede soltanto nella sobrietà
e frugalità di vita; essa è fatta, prima di tutto, di umiltà intellettuale: dal sapersi fare piccoli
davanti a Dio, dal sapersi fare semplicemente strumenti nelle Sue mani; in secondo luogo,
dall’essere obbedienti e rispettosi verso la Chiesa quale istituzione di origine divina, per
quanto mediocri possano essere, e talvolta indegni, i suoi membri e perfino i suoi pastori.
Non abbiamo nessuna conclusione da fare su questo argomento; ma solo da ribadire
la necessità di stare in guardia, di essere vigili e pronti a cogliere i segni della venuta
dell’Anticristo.
Alcuni indizi già esistono. Ad esempio, chi conosce la figura e l’opera di don Luigi Villa (1912-2012),
un sacerdote che ha dedicato l’intera sua vita, su mandato morale di san Pio da Pietrelcina,
e su mandato materiale, benché ufficioso, di Pio XII, a indagare, denunciare e smascherare le
infiltrazioni massoniche presenti nella struttura della Chiesa cattolica, fino ai suoi più alti livelli,
sa come egli affermasse di essersi imbattuto in verità scomode e pericolose, dalle quali usciva
confermato il sospetto che la Massoneria fosse giunta effettivamente, almeno fin dal 1963, a
lambire la stessa cattedra di Pietro.
La figura di don Villa rimane, a tutt’oggi, estremamente controversa; la Chiesa “ufficiale” ha
preso le distanze da lui e dalla sua stessa memoria, come se volesse farlo dimenticare al più
presto; eppure, se fosse vera anche solo una modesta parte di ciò che egli è andato scoprendo
e denunciando nei suoi scritti e soprattutto nella sua rivista, «Chiesa viva» (fondata nel 1971),
nel corso della sua lunga, paziente e rischiosa inchiesta (più di una volta sembra che sia sfuggito
a misteriosi tentativi di assassinio), condotta in giro per tutto il mondo, ce ne sarebbe già
abbastanza per essere seriamente preoccupati rispetto al grado di fiducia che meritano
certi lupi travestiti da pastori, che si annidano nella Curia romana ed in altre posizioni
importantissime in seno alla Chiesa, e che, non di rado, godono di una larga popolarità presso
i mezzi d’informazione di massa, che li presentano come pastori veramente ispirati dall’amore
di Dio…
Già pubblicato il 23 Febbraio 2016 Del 16 Novembre 2017
…Le guerre si sussegueranno fino all’ultima che sarà condotta dai 10 re dell’Anticristo,
quali avranno tutti un unico intento e saranno i soli a governare il mondo.” “La battaglia
soprannaturale è già iniziata (…) Vi battete coi vostri corpi, ma in realtà sono le anime quelle
che si battono. …Uno è l’esecutore di questa rovina. Uno che è sulla terra perché voi lo volete,
ma non è di questa terra.
Satana è che conduce i fili di questa carneficina…Questa è una delle battaglie iniziali.
Il regno dell’Anticristo ha bisogno di un cemento fatto di sangue e di odio per consolidarsi.”
Messaggio a Maria Valtorta del 1950:
“I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma sopratutto di guerra
tra materialità e spirito. L’Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il
pantano di una vita bestiale. In quel tempo di separazione aperta tra i figli di Dio e di Satana,
in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sinora mai raggiunta, e quelli di
Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà
realmente, verrà la nuova evangelizzazione…che per ora ha i primi avversati risvegli.
Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione .
E grandi conati di odio satanico, contro il Cristo e la Donna (la madonna). …
Con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l’estrema evangelizzazione…
gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell’Anticristo ed esso stesso,
avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno..quando Colui che deve venire verrà.
Messaggio del 1943 a Maria Valtorta:
“Lucifero si sforza ad imitare iddio…Si atteggia a Cristo il demonio; e come Cristo
ha apostoli e discepoli. Fra di essi sceglierà il perfetto per farne l’Anticristo.
Per ora siamo al periodo preparatorio dei precursori del medesimo.”
Come riconoscere l’Anticristo: “Voi lo riconoscerete perchè non porterà mai la croce simbolo
di redenzione. Esso avrà dodici discepoli, userà ogni genere di prodigi per trarvi in inganno.
Nelle chiese vi sarà disordine.”
“Verrà un uomo, farà gesta di beneficenza; mostrerà grande stabilità; farà del bene
e tanta gente lo amerà e crederà nelle sue gesta. Ma ricordate che l’umiltà viene da Dio
e chi viene da Dio non si mette in mostra. Vigilate !”
Messaggio del 1944 di Gesù a Maria Valtorta
“Riconoscerete i precursori del Cristo nel suo secondo avvento, poichè le forze dell’Anticristo
sono in marcia… quello che molti crederanno vittoria sull’Anticristo, la pace ormai prossima,
non sarà che sosta per dare tempo al nemico del Cristo di ritemprarsi, medicarsi delle ferite,
riunire il suo esercito per una più crudele lotta.”