S.S. Eucarestia. Un’altra anima del Purgatorio mi spiegò in seguito: “Egli deve soffrire molto, poiché ha seguito l’uso di distribuire la Comunione nelle mani dei fedeli e perché ha fatto rimuovere i banchi che servivano per ricevere la Comunione in ginocchio
Dobbiamo ricevere la Comunione nelle mani consacrate?
L’anima di un sacerdote venne da me e mi disse di pregare per lui, perché doveva soffrire molto. Di più non poté dire; poi sparì. Un’altra anima del Purgatorio mi spiegò in seguito: “Egli deve soffrire molto, poiché ha seguito l’uso di distribuire la Comunione nelle mani dei fedeli e perché ha fatto rimuovere i banchi che servivano per ricevere la Comunione in ginocchio.
Si potrebbe aiutarlo rimettendo i banchi al loro posto, là dove egli li fece togliere, ed esortando coloro che furono abituati da lui a ricevere la Comunione nelle mani a non farla più così”. Parlai con il Decano del posto, che ebbe molta comprensione. Disse: “Non sono stato io ad introdurre l’uso della Comunione in mano. Per quanto riguarda i banchi, posso tentare di soddisfare questo desiderio, ma devo lasciare che decidano i sacerdoti del luogo”. Parecchie volte venne l’anima di un altro sacerdote, lamentandosi che soffriva moltissimo, poiché aveva rimosso i banchi in chiesa, costringendo il popolo a ricevere la Comunione in piedi. Da ciò si capisce che qualcosa qui non funziona. È vero: il Papa ha permesso di ricevere la Comunione anche in piedi. Chi però desidera inginocchiarsi, deve avere la possibilità di farlo. Così vuole il Papa, e noi possiamo pretendere ciò da ogni sacerdote. Se un sacerdote, o un vescovo, sapesse qual è la sua grande responsabilità nell’introdurre l’uso della comunione in mano, non lo farebbe certamente, e non lo permetterebbe…”
(Maria Simma, Le anime del Purgatorio mi hanno detto…, pp. 150-151, Editrice Dielle, Messina 1975).
“Più volte querelossi grandemente il Signore con la sua serva del grave dolore che gli cagionavano in cuore le scostumatezze del Clero di allora. Egli, rammentando quelle singolarissime grazie con cui arricchir volle coloro, i quali si consacravano al suo santuario, le disse: “Vedi, mia figlia, io sono come colui, il quale partendo da questa vita, lascia agli amici suoi l’oggetto più prezioso dei suoi averi. Così ai miei ministri, che ho prescelti a preferenza degli Angeli e degli uomini, nel dividermi da questo mondo ho rimesso ciò che avevo di più caro e lasciato loro cinque doni: la fede è il primo, il secondo la consegna delle due chiavi del cielo e della terra, il terzo è la virtù di trasformare in un angelo un nemico di Dio, il quarto è il potere di consacrare il mio Corpo, ciò che a nessun Angelo è concesso, il quinto è il privilegio di poter toccare con le proprie mani la Carne mia purissima…”
(Suor Maria Bernardina dell’Ordine delle Cappuccine, Vita di S. Brigida di Svezia, pagina 280, Venezia 1890).
“Nell’assunzione di questo Sacramento (l’Eucaristia) fu sempre costume nella Chiesa di Dio che i laici ricevessero la comunione dai Sacerdoti e i Sacerdoti celebranti invece comunicassero se stessi, costume che con ogni ragione deve ritenersi come proveniente dalla Tradizione apostolica” (Concilio di Trento, Decreto sull’Eucaristia, sessione XIII D.-B. 881).
Fonte : https://gloria.tv/post/X94GUpZMTzWu3U32jmwev3GMq
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Venerabile Luisa Piccarretta – (Vol. 6, Agosto 10, 1904)
Prigioniero d’amore, Tu Te ne stai abbandonato e solo ed io sono venuta a farti compagnia; e mentre Ti faccio compagnia intendo d’amarti per chi Vi offende, lodarti per chi Vi disprezza, ringraziarti per chi versate grazie e non Vi rendono il tributo del ringraziamento, consolarti per chi Vi affligge, ripararvi qualunque offesa; in una parola intendo farvi tutto ciò che sono obbligate a farvi le creature per esserti restato nel SantiPrigioniero d’amore, Tu Te ne stai abbandonato e solo ed io sono venuta a farti compagnia; e mentre Ti faccio compagnia intendo d’amarti per chi Vi offende, lodarti per chi Vi disprezza, ringraziarti per chi versate grazie e non Vi rendono il tributo del ringraziamento, consolarti per chi Vi affligge, ripararvi qualunque offesa; in una parola intendo farvi tutto ciò che sono obbligate a farvi le creature per esserti restato nel Santissimo Sacramento, e tante volte intendo ripeterle per quante gocce d’acqua, quanti pesci ed acini d’arene stanno nel mare.ssimo Sacramento, e tante volte intendo ripeterle per quante gocce d’acqua, quanti pesci ed acini d’arene stanno nel mare.
*PREGHIERA DI RIPARAZIONE ALLA SS. EUCARISTIA*
di per te, amato mio bene. Insomma Gesù… voglio riparare con le Tue stesse riparazioni tutto quello che tu ripari stando nell’Ostia: le prediche fatte malamente, le Messe celebrate malamente, i Sacramenti amministrati e ricevuti senza disposizione e perciò senza effetti; le vocazioni sbagliate dei sacerdoti da parte loro e da parte di chi li ordina, non usando tutti i mezzi per conoscere le vere vocazioni. Nel Tuo FIAT Fusa in Te o mio Gesù , in tutto il mio piccolo essere, nell’atto unico ed eterno della Tua Divina Volontà mi faccio presente in quel preciso istante in cui nel Cenacolo istituisti il Sacramento dell’Eucarestia. Assisto, partecipo, fondendo la mia volontà con la Tua, a tutti i Tuoi atti divini compiuti nell’istituzione di questo Sacramento. Faccio scorrere in me come linfa la vita Divina che scorre in ogni Tuo atto. Assorbo in me la potenza, la santità, la luce e tutto l’amore che c’è in ogni Tuo Atto . Fondo tutto il mio essere nella Tua Divina Persona mentre assume un aspetto tenero, affettuoso, sfolgorante di luce. Fondo le mie mani con le Tue mani creatrici nell’istante in cui si mettono in atteggiamento di creare.
La SS.Eucarestia.
Il tuo amore non si arresti; percorri tutti i tabernacoli, ciascun’Ostia Sacramentale, ed in ogni Ostia sentirai gemere lo Spirito Santo con dolore inenarrabile.Il Sacramento dell’Eucaristia non è la sola vita loro che ricevono le anime, ma è la mia stessa Vita che si dà a loro, sicché il frutto di questo Sacramento è formare la mia Vita in loro, e ogni Comunione serve a far crescere la mia Vita, a svilupparla in modo da poter dire: ‘Io sono un altro Cristo’.Ma, ahimè, che pochi profittano!Anzi, quante volte scendo nei cuori e Mi fanno trovare le armi per ferirmi, e Mi ripetono la tragedia della mia Passione, e come si consumano le specie sacramentali, invece di pressarmi a restare con loro sono costretto ad uscire bagnato di lacrime, piangendo la mia sorte sacramentale, e non trovo chi quieti il mio pianto ed i miei gemiti dolenti. Se tu potessi rompere quei veli dell’Ostia che Mi coprono, Mi troveresti bagnato di pianto conoscendo la sorte che Mi aspetta nello scendere nei cuori.
Perciò il tuo ricambio d’amore per ogni Ostia sia continuo, per quietarmi il pianto, e rendere meno dolorosi i gemiti dello Spirito Santo.Non ti fermare, altrimenti non ti troveremo sempre insieme nei nostri gemiti e nelle nostre lacrime segrete, sentiremo il vuoto del tuo ricambio d’amore.
Dagli scritti di Luisa Piccarreta
Faccio mia la Tua preghiera al Padre di concorrere, insieme a Te, nell’atto Tuo di incarnarti in ciascuna ostia per continuare la salvezza delle creature ed essere vita di ciascuno dei Tuoi figli. Assisto, partecipo ed assorbo in me tutta la Potenza di cui sono capace del Padre che, intenerito dalla Tua preghiera, scende dal Cielo e unito con lo Spirito Santo, concorre con il Suo Figlio. Insieme a tutti gli angeli, i santi, i beati del cielo, Maria SS., Luisa e con tutta la Corte Celeste, adoro, benedico, lodo, onoro e ringrazio per l’immenso amore e l’infinita umiltà con cui tu, o mio Dio, per amore nostro, creii Te stesso in poco pane e poco vino per me e per tutti ! Immersa in questo mare di meraviglia e di immenso amore, ti chiedo di farmi trovare sempre con te presente in ogni tabernacolo del mondo, in tutte le pissidi, in tutte le ostie consacrate che esisteranno fino alla fine del mondo per poterti costantemente e continuamente onorarti e ricambiarti in amore coi mie ti amo continui, per darti gloria e adorazione e fare per Te ogni atto di riparazione necessario per tutte le Offese che ricevi nella Tua Vita Sacramentale . Faccio mie tutte le Tue riparazioni e prendo su di me un po’ delle Tue pene per ristorarti almeno un poco. Sperdo i miei pensieri nei Tuoi per distruggere nella Tua Mente Santa ogni pensiero di creatura originato dalla nostra umana volontà ed assorbendo in me la santità e la purezza dei Tuoi pensieri voglio portare luce, santità e amore ad ogni mente creata per riparare con i Tuoi stessi pensieri i tanti pensieri umani che ti recano offese.
Fondo il mio sguardo nel Tuo per sperdere in te ogni sguardo di creatura dato in modo umano e non divino ed assorbire in me la purezza del Tuo sguardo santo e portare la purezza della Tua vista Santa ad ogni sguardo di creatura,moltiplico quest’atto all’infinito per me e per tutti nella Divina Volontà. E per riparare i tanti sguardi distratti delle creature, ti offro i miei sguardi sempre fissi in Te. Fondo il mio udito nel Tuo per riparare con tutte le armonie del Cielo che porto intorno alle Tue orecchie sante, i tanti insulti, bestemmie, parole vuote e offese che le Tue orecchie sono costrette ad ascoltare sulla Tua Divina Persona e voglio sussurrare e far ascoltare ad ogni orecchio umano l’armonia della Tua voce , affinchè, estasiati trasformino le loro offese in benedizioni e loTi prego o Gesù per i sacerdoti affinchè siano degni Tuoi ministri e non mettano in pericolo la Tua Vita Sacramentale. Voglio ripararti per quelli che Ti ricevono per abitudine e senza le dovute disposizioni o che ti ricevono per oltraggiarti e ti chiedo, quando sono in atto di riceverti, di convertire in nome della Tua infinita misericordia le loro offese in amore. Voglio ripararti ogni oltraggio e sacrilegio Gesù per me e per tutti come se ogni creatura stesse ripetendo per se stessa questo atto e voglio ripeterlo per quanti respiri ancora mi hai assegnato. Per questo mi chiudo in Te, nel Tuo cuore, per non lasciarti più ed essere sempre pronta a ricambiare con i miei atti d’amore ogni offesa che riceverai. Ed ogni mio atto di riparazione e di amore sia una preghiera che innalzo ai tuoi piedi, dove, prostrata, per me e per tutti vengo a chiederti di concederci al più presto in dono il Tuo Fiat!
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Comunione sulla mano? (Dalle Rivelazioni della Beata Anna Caterina Emmerich, stimmatizzata agostiniana nata l’8 settembre 1774 e morta il 9 febbraio 1824, volume secondo, pagina 107, della Editrice Cantagalli di Siena).
“Una grande istituzione”
Dopo aver pregato, il Salvatore insegnò. Le parole uscivano dalla sua bocca come la luce irraggiante dal fuoco; essa permeava gli Apostoli, a eccezione di Giuda. Presa poi la patena con i frammenti di pane, Gesù disse ai convitati: – Prendete e mangiate: questo è il mio Corpo, che sarà dato per voi! – Protese quindi la destra, come per benedire, mentre così faceva, irradiava da Lui un abbagliante splendore. Non solo erano luminose le sue parole, ma anche il pane posato sulla lingua degli Apostoli, il quale era tutto raggiante. Vidi inoltre gli stessi Apostoli radiosi di Luce, a eccezione di Giuda, che divenne tenebroso. Il Nazareno aveva posto il Pane prima sulla lingua di Pietro e poi su quella di Giovanni; quindi aveva fatto segno a Giuda di avvicinarsi. L’Iscariota era stato il terzo, al quale Gesù aveva presentato il Sacramento; poi gli aveva detto: – Fa’ presto quanto vuoi fare! Aveva comunicato quindi gli altri Apostoli, che gli si erano avvicinati a due a due”.
“In mezzo a continui patimenti, essa nella festa del Corpus Domini ebbe ricchissime visioni circa la istituzione del santissimo Sacramento… Vidi un quadro dell’istituzione del SS. Sacramento. Il Signore sedeva al centro del lato lungo della tavola; alla sua dritta sedeva Giovanni, alla sua sinistra uno svelto e sottile apostolo, che molto a Giovanni assomigliavasi; presso di lui sedeva Pietro, che spesso sporgeva il capo per sopra il suo vicino. Sul principio vidi il Signore ancor per alcun tempo ammaestrare sedendo. Quindi egli sorse in piedi e gli altri con lui; tutti lo guardavano silenziosi e con una certa curiosità, e stavano intenti a ciò che egli fosse per fare. Vidi allora come sollevasse in alto il piatto su cui posava il pane, e rivolgesse gli occhi al cielo, e quindi con un coltello d’osso percorrendo le linee che solcavano quel pane, lo spezzasse in bocconi. Lo vidi poi muover la mano dritta sopra quei frammenti come benedicendoli. Mentre ei ciò fece, si diffuse da lui uscendo un gran splendore, il pane risplendeva, egli stesso era luminoso e come nella luce disciolto, e cotesta luce si diffuse sopra tutti i presenti e sembrava che penetrasse in loro. E tutti divennero silenziosi e raccolti; il solo Giuda vidi oscuro e come se respingesse cotesta luce. Gesù sollevò pure in alto il calice e gli occhi, e lo benedisse allo stesso modo. Non posso trovare altra espressione adatta a rappresentare ciò che in lui succedesse durante cotesta santa cerimonia, fuor quella di dire ch’io vedevo e sentivo come egli si trasformasse. Poi il pane ed il calice divennero luce. Vidi che aveva deposto i frammenti sopra la superficie di un piatto, che assomigliavasi ad una patena, e che con la sua dritta distribuiva cotesti bocconi ponendoli in bocca a ciascuno…”
(Vita della Beata Anna Caterina Emmerich, scritta dal P.C.E. Schmóger della Congregazione del SS. Redentore, volume II, pp. 413-414, Editrice Marietti, Torino 1871).
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Segnali dal cielo
La Madonna insegna il Padre Nostro al gruppo di preghiera DI MEDJUGORJE e desidera che questa preghiera venga così recepita
PADRE – Chi è questo Padre? – di chi è questo Padre? – dov’è questo Padre? NOSTRO – questo è il Padre vostro – perché avete paura di Lui? – tendeteGli le vostre mani (Fare una breve pausa) PADRE NOSTRO significa che Lui si è concesso a Voi come Padre, vi ha dato tutto. Sapete che i vostri padri terreni fanno tutto per voi, tanto di più fa’ il vostro Padre Celeste. Leggi tutto
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“Parole di Gesù alla Beata Alexandrina Maria Dà Costa ” Figlia mia, fà che io sia amato, consolato e riparato nella mia Eucaristia :
Di’ che onorino attraverso l’Eucaristia le mie Sante Piaghe, onorando per prima quella della mia Sacra Spalla, così poco ricordata. Chi al ricordo delle mie Piaghe unirà quello dei dolori della mia Madre benedetta e per loro ci chiederà grazie spirituali o corporali, ha la mia promessa che saranno accordate, a meno che non siano di danno per la loro anima. Nel momento della loro morte condurrò con me la mia Santissima Madre per difenderli. (25 febbraio 1949) Parla dell’Eucaristia, che è prova di amore infinito, che è l’alimento delle anime. Leggi tutto
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Evita il sacrilegio del vestire indecente in chiesa
“La Chiesa è la Casa di Dio. È vietato agli uomini di entrare qui a braccia nude e
indossare pantaloncini corti. E’ vietato alle donne di entrare con pantaloncini corti,
con abiti corti, collo basso o senza maniche.” – San Pio de Pietrelcina –
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COMUNIONE SULLA MANO? ANCHE I MISTICI DICONO NO.
“Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l’uno all’altro, poiché l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano dell’unico sacerdozio di Cristo. Il sacerdote ministeriale, con la potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo e lo offre a Dio a nome di tutto il popolo; i fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all’offerta dell’Eucaristia , ed esercitano il loro sacerdozio col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l’abnegazione e la carità operosa.” (LUMEN GENTIUM )
Coloro che appoggiano la comunione nella mano nel nome del Concilio Vaticano II, introducono abusi nella liturgia e dottrine moderniste.Il Concilio Ecumenico approvato dalla Santa Sede, rende chiaro che tra i laici e sacerdoti esiste una gran linea di demarcazione e una dignità più alta con una chiamata speciale del Signore.
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Le Opinioni dei Santi, Padri e Dottori della Chiesa
San Sisto I ( a.115):“I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono consacrati al Signore.” (Liber Pontificalis)
Tertulliano (160-220): “Vigiliamo scrupolosamente che qualcosa dei calici o del pane possa cadere a terra.” (Da Corona, 3 PL 2, 99)
LEGGI Le OPINIONI DEI SANTI Padri e Dottori della Chiesa